TEVERE

LA VIA DI MEZZO

Sì, La Via Di Mezzo…

Così decisi di chiamare la mia seconda spedizione in solitaria.

L’esperienza sul po’ fu’ quasi un battesimo una chiamata a seguire quella voce.

Avevo sentito un richiamo così forte da pensare di voler trasformare quell’idea in un vero e proprio lavoro,creare un punto di riferimento nel settore.

Avevo bisogno di un fiume che raccontasse la difficile ma così affascinante via del vivere per l’appunto la via di mezzo.

Un fiume carico di storia,che attraversasse e tagliasse a metà l’Italia,la cultura,le distanze fra nord e sud,la grande “strada” culla della civiltà moderna.

Scelsi il Fiume Tevere.

Mi ero tarato,sapevo quanti km poter fare in un giorno,quanta acqua serviva,di cosa mi dovevo nutrire,dove poter dormire in tenda e a cosa prestare più attenzione. Insomma se il po’ era stato il mio battesimo,il Tevere era la mia conferma..

Io li ci volevo stare!

L’idea di navigare attraverso il “tiberinus” Partendo da Perugia dal cuore selvaggio d’Italia, l’Umbria, attraversando la città eterna di Roma,e come obbiettivo il mar Tirreno,faceva risuonare ogni cosa in me. Idea che è piaciuta e non è scappata anche a JBAYZONE, un’azienda 100% italiana, produttrice di SUP e attrezzatura acquatica,che decise di supportare e sponsorizzare il mio progetto, da quel giorno ad oggi.

190 km

6 giorni

3 regioni

4 province

…e tanti imprevisti mi separavano dal mare.

Scelsi l’estate, stagione che mi avrebbe aiutato quanto meno per temperature,meteo e luce solare. Diverso discorso Era per l’acqua,che come sapete negli ultimi anni scarseggia,ed è fonte di emergenza. Punti critici,deviazioni,secche,dighe, argini selvaggi e addirittura cellulare perso nel fiume,continuavano a farmi capire che quel Fiume non mi voleva. Anche le sue Acque, davvero molto inquinate non lasciavano dubbi,non voleva essere navigato.

Sono arrivato vicino a mollare la spedizione,era la scelta più saggia e sicura. Ma.. si sa’,per pensare e portare a termine certe imprese,ci vuole un po’ di follia. Fu così che contro ogni segnale del fiume,passando prima per ponte Milvio,poi sotto castel Sant’Angelo,sentendo le urla di Trastevere,capii che mancavano “solo” 50km ad Ostia…

…e li arrivai.
Un tramonto fuoco, l’acqua del mare mi accolsero e finalmente potei scendere dalla tavola e tuffarmi.

Ce l’avevo fatta!
Cor-habeo.

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